La Legge 111 dell’11 aprile del 1988 ha stabilito l’obbligatorietà, a partire dal 26 aprile successivo, delle cinture di sicurezza nelle auto degli italiani.

Le cinture di sicurezza sono, in caso di incidente, uno dei più importanti meccanismi di protezione per chi si trova all’interno dell’autovettura. Esse riducono il rischio che il guidatore ed i passeggeri urtino l’interno del veicolo o vengano catapultati fuori al momento dell’impatto. I loro corpi infatti, se non trattenuti, continuerebbero a muoversi in avanti per inerzia e, con l’energia cinetica determinata dalla loro velocità, verrebbero proiettati contro il volante, il cruscotto e il parabrezza, che potrebbero sfondare procurandosi lesioni e venendo catapultati all’esterno. Il rischio di essere sbalzati fuori sussiste anche in caso di ribaltamento del veicolo.  Il massimo contenimento e la migliore dissipazione da parte della cintura dell’energia del corpo proiettato in avanti è garantita dal pretensionatore, un dispositivo azionato da una molla o da una piccola carica esplosiva, che al momento dell’urto “stringe” la cintura verso il corpo.

Grazie alla cintura il movimento del torace viene contrastato e il rischio di impatto con il volante viene drasticamente ridotto. Rimane la probabilità di urto della testa o del volto contro il volante ma questo problema viene affrontato dall’airbag.

Quindi, le cinture di sicurezza, se dotate di pretensionatore ed accompagnate dall’airbag, sono il miglior sistema di prevenzione. E’ stato stimato che il corretto uso riduce del 50% la probabilità di morte in un incidente.

Il mancato uso della cintura espone a sanzioni e può determinare responsabilità o diminuzioni di risarcimento. L’art. 172 del Codice della Strada impone l’obbligo al conducente e ai passeggeri di tali veicoli di utilizzare le cinture di sicurezza in qualsiasi situazione di marcia.  Infatti, chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta, cioè delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 euro a 323 euro. Del mancato uso della cintura da parte di un minore è responsabile il conducente. In sede di liquidazione del danno non è indifferente che il danneggiato indossasse o meno, al momento dell’incidente, le cinture di sicurezza. Se, infatti, viene dimostrato che il mancato uso delle cinture di sicurezza ha contribuito a causare un danno maggiore di quello che si sarebbe verificato qualora queste ultime fossero state indossate, la Compagnia assicurativa ne terrà conto nella quantificazione del danno diminuendo l’importo spettante al danneggiato in proporzione a quanto sarà valutata l’influenza di questa omissione nella causazione del danno.

Indossare le cinture di sicurezza  e farle indossare a chi viaggia insieme a noi dovrebbe essere prima di tutto una questione di buon senso, per gli ovvi motivi di sicurezza e di salute connessi.

Nonostante l’entrata in vigore dell’obbligo delle cinture di sicurezza compia 30 anni, sono ancora troppi gli automobilisti che non le indossano, il 37% sui sedili anteriori e l’89% su quelli posteriori.

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Sono un imprenditore professionista nel risarcimento danni il punto di riferimento per chi vuol far valere i propri diritti ed ottenere il giusto risarcimento. Ho assistito migliaia di persone vittime di incidenti stradali e di errori sanitari, oltre che familiari di persone decedute a causa di eventi mortali. Sono fondatore del marchio Legal Insurance con il quale formo in tutta Italia nuovi esperti nel settore risarcimenti, attraverso corsi dal vivo e affiancamento personalizzato. Dalla mia esperienza sul risarcimento danni nasce IML Istituto Medico Legale per fornire a studi legali e patrocinatori stragiudiziali una consulenza medico legale che garantisce il risultato che viene riportato in perizia. Sono inoltre Executive Director di BNI Abruzzo. BNI è la più grande organizzazione al mondo di scambio referenze che ha come principale valore il Givers Gain. La mia missione personale e professionale è aiutare le persone ad ottenere il giusto risarcimento attraverso una gestione consapevole e professionale dell'evento dannoso e gli imprenditori a creare un economia collaborativa.

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