“In un quadro di generale miglioramento della sicurezza stradale a livello europeo, registriamo in Italia un aumento delle vittime sulle strade, un numero di feriti gravi ancora troppo alto e l’obiettivo vision zero per i bambini a tutt’oggi lontano. In questo scenario, il bisogno di conoscenza circa l’incidentalità stradale, le sue determinanti e l’impatto sulla vita delle persone e la società rende centrale il ruolo della statistica pubblica.
Numerose le azioni messe in campo e i risultati raggiunti: l’uso integrato di dati da indagine e da fonte amministrativa, sperimentazioni condotte su big data – un vero valore aggiunto alle fonti tradizionali di dati – analisi basate su informazioni geo-riferite sempre più complete. Infine un’attività inter-istituzionale sempre più importante rende possibile una migliore interpretazione del fenomeno e un disegno più accurato degli interventi di prevenzione”.
Queste le parole del Presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, riportate su la Repubblica.it.
Secondo i dati ISTAT, nel 2017 in Italia i decessi sono aumentati del 2,9% mentre i sinistri sono calati dello
0,5%. Forte è stato l’incremento di vittime fra i motociclisti e i pedoni (+11.9% e +5,3%) così come la
crescita dei decessi su autostrade (+8%) ed extraurbane (+4,5%) mentre sono diminuiti nei centri abitati dei
grandi Comuni (-5,8%).
La fascia d’età ritenuta più a rischio è quella degli anziani tra 75 e 79 anni mentre si è registrato un piccolo
calo tra i bambini. Mentre le categorie più a rischio sono i pedoni e i motociclisti, con un aumento dei
decessi del 17,2%. Il numero di incidenti e i feriti sono diminuiti su strade urbane ed extraurbane e
all’interno dei centri abitati dei grandi Comuni mentre sono aumentati in autostrada.
Distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocità troppo elevata si confermano le prime tre cause di incidente.
Le altre cause sono distanza di sicurezza, manovra irregolare, comportamento scorretto del pedone.
Vengono poi segnalate come invariate le principali violazioni al Codice della Strada. Al primo posto c’è il
superamento dei limiti di velocità, seguito dall’inosservanza del rispetto della segnaletica, dal mancato uso
delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini e dai comportamenti errati per quanto
riguarda i ciclisti. Diminuiscono invece le sanzioni relative al mancato uso di lenti o l’uso improprio di
telefoni cellulari o cuffie e quelle elevate ai pedoni.
Infine si evidenzia come l’estate è il periodo con il maggior numero di incidenti e vittime. Agosto è il mese
più pericoloso per il numero di incidenti gravi in tutti gli ambiti stradali. Maggio, giugno e luglio quelli con
più incidenti nel complesso. Mentre febbraio è il mese con il minor numero di incidenti e morti.
Le ore incui si registrano più incidenti sono quelle tra le 22 e le 6 del mattino.
Nonostante il calo dei sinistri, dei morti e dei feriti, sono ancora alti i numeri delle vittime della strada.
Secondo l’Asaps, associazione amici polizia stradale, gli incidenti rilevati dalle forze di polizia sono
leggermente diminuiti per il fatto che in caso di incidenti con feriti lievi le parti tendono a concordare tra
loro ma la controprova è data dal numero dei feriti gravi che invece non diminuisce.
Quindi, il calo evidenziato nel 2017 fa ben sperare in un continuo e progressivo calo dei sinistri, dei feriti
gravi e dei morti sulla strada ma per ora siamo ancora molto lontani dall’obiettivo “vision zero” stabilito dal
Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020.