29 eventi e 12 vittime solo in Abruzzo censite dall’osservatorio Asaps nel 2016. Nel primo semestre del 2017, in Italia, si contano già 199 incidenti registrati, con 90 morti e 130 feriti
I dati raccolti dall’osservatorio Asaps relativi alle morti verdi, ossia le vittime di incidenti sui campi o nelle strade adiacenti ad essi, sono a dir poco vertiginosi.
Nel settennio 2010-2017, infatti, pare che si siano verificati in italia più di tremila incidenti gravi, che hanno causato oltre mille morti e più di duemila feriti.
Il centro-nord pare essere la zona più colpita da incidenti sui campi: al primo posto si trova il Veneto con ventidue incidenti.
La maggior parte degli incidenti ha coinvolto conducenti di trattori in strada, ma anche, purtroppo, bambini o semplici passeggeri.
Giordano Biserni, Presidente ASAPS, si esprime in questi termini sull’argomento:
“Vanno ricercati i motivi di questo assurdo tragico risultato che pesa enormemente sulla nostra agricoltura e vanno accelerate le previste misure di protezione per abbassare ancora questo trend, con strumenti di sicurezza attivabili e utilizzati sui mezzi stessi, oltre ad una sempre più necessaria formazione dei conducenti che però ha già visto un rinvio al 31 dicembre 2017 l’entrata in vigore delle disposizioni sul cosiddetto “patentino”, ovvero l’obbligo di abilitazione all’uso delle trattrici e di altre macchine operatrici utilizzate in agricoltura (carrelli elevatori, escavatori, terne, caricatori frontali, gru, piattaforme elevabili, carri raccogli frutta, ecc.)”.
Ma finché ciò non avviene, come si fa a tutelarsi da questo tipo di incidenti? Qual è il modo per essere risarciti e indennizzati?
Se consideriamo che solo In Abruzzo, nel 2017, sono stati dieci gli incidenti, collocando così la regione al settimo posto della triste classifica nazionale delle morti verdi, è bene approfondire l’argomento.
Quando è possibile richiedere l’indennizzo Inail in caso di incidenti di questo tipo?
Come accennavamo tempo fa parlando di infortuni sul lavoro, per l’Inail l’incidente sul posto di lavoro è considerato tale se avviene per causa violenta, rendendo il lavoratore inabile in maniera permanente o temporanea, o addirittura uccidendolo.
Nel caso di lavoratori agricoli, o esposti al rischio di “morte verde” è bene tenere presente che l’occasione di lavoro comprende tutte le situazioni, comprese quelle ambientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore.
Esistono però due casi differenti da considerare nel caso di incidente sul lavoro, per quel che riguarda l’indennizzo:
- l’infortunio è avvenuto per colpa o responsabilità del datore di lavoro o di altri soggetti (es. mancato rispetto delle norme sulla sicurezza, assenza di vigilanza sul rispetto delle norme da parte degli altri dipendenti ecc.). All’infortunato non spetta solo l’indennizzo Inail ma potrà ottenere il risarcimento integrale di tutti i danni subiti (cure mediche o altro) secondo le norme civilistiche.
- Il datore di lavoro non è responsabile e l’infortunio è avvenuto per colpa del lavoratore stesso, cioè a causa di una sua negligenza. In quel caso al lavoratore spetta un’indennità che compensi (almeno in parte) il danno biologico patito e, nei casi più gravi, anche le conseguenze patrimoniali subite.
Nel caso di morte del lavoratore, poi, si passerà invece a parlare di eventuale risarcimento degli eredi e la situazione sarà ben più complicata, difficilmente riassumibile in questo articolo.
Se tu o un tuo caro siete state vittime di un incidente simile sul posto di lavoro, e desideri ricevere una consulenza specializzata sull’argomento per ottenere il giusto risarcimento, non esitare a contattarci!